mercoledì 16 febbraio 2011

110 progetti per un piano che non c’è. Quale futuro per Varese?


di Michela Barzi


Dal 13 gennaio 2011, allo Spazio Museale di Villa Baragiola a Varese è possibile visitare l’esposizione dei progetti di diploma, edizione 2010, Trasformazioni architettoniche e urbane nella città di Varese, centro e periferia, promossa dall’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana) in partnership con il comune di Varese. In mostra le proposte progettuali elaborate da 110 studenti, guidati da 13 docenti dell’accademia, per 7 aree della città.
Teatro, auditorium, gallerie espositive, negozi, un nuovo edificio per l’Università dell’Insubria, residenze, ridisegno degli spazi pubblici per l’area di Piazza Repubblica, unificazione delle stazioni, uffici, residenze, area per il mercato, parco urbano, nuovo hub per i trasporti pubblici nella grande area delle attuali stazioni. Inoltre il Lago di Varese, come risorsa turistico-ricettiva e nuove destinazioni per le ex industrie aeronautiche Aermacchi  (un campus sperimentale a servizio delle imprese, un museo per le industrie varesine, una scuola di design, un auditorium, residenze per studenti),l’ampliamento del cimitero di Belforte, un nuovo limite tra la città dei vivi e la città dei morti, una biblioteca e un edificio amministrativo comunale nell’area di Palazzo Estense, ma anche un centro per gli anziani, luoghi di ritrovo e di relax, spazi per la contemplazione e per lo studio. Infine il social housing, nuove tipologie edilizie residenziali e negozi nell’area di Piazzale Staffora.
Questi i contenuti delle 110 proposte che saranno raccolte in una pubblicazione che alla fine di febbraio sarà presentata nel corso di un dibattito pubblico al quale è invitata la cittadinanza.

Gli elaborati dei 110 studenti di Mendrisio sono pregevoli prove dell’attività dell’accademia, che opportunamente promuove la formazione dei futuri architetti partendo da casi concreti, ovvero aree bisognose di progetti sulle quali fondare le loro destinazioni future. La città di Varese, fornisce molti spunti di riflessioni a questo riguardo ed possibile affermare che le 7 aree individuate non sono nemmeno tutte quelle bisognose di progettazione. Se quindi questi 110 progetti saranno in grado di stimolare il dibattito e la partecipazione della cittadinanza circa il futuro di queste (ed altre) aree urbane, ciò può solo essere visto con favore.
Tuttavia stride fortemente con questa abbondante produzione “accademica” l’assenza di proposte da parte dello strumento “ordinario” deputato a definire gli scenari di trasformazione e di sviluppo della città, ovvero il Piano di Governo del Territorio. Che fine ha fatto il PGT di Varese? Anche se la Regione si sta apprestando a far slittare per l’ennesima volta il termine entro il quale i comuni lombardi devono adottare questo nuovo strumento di pianificazione urbanistica, c’è da chiedersi in quali meandri dell’amministrazione comunale si sia arenato il piano varesino.
In attesa di sapere che fine ha fatto il Piano di Governo del Territorio, afferma Legambiente,  Varese viene “sfogliata come un carciofo” da un’infornata di piani esecutivi che, presi ad uno ad uno possono cambiare in modo più che significativo la città. E’ il caso  la realizzazione di un parcheggio al servizio della stazione delle Ferrovie Nord di Casbeno, che dovrebbe essere realizzata attraverso  il solito scambio: una massiccia colata di cemento, afferma l’associazione ambientalista in un comunicato sottoscritto anche da Italia Nostra, con il quale ha dato l’allarme su questo progetto.
Le buone prove accademiche di Mendrisio rischiano quindi di coprire un’assenza grave e preoccupante dell’amministrazione comunale, che sta dimostrando poco interesse per la costruzione trasparente dello strumento con il quale governare gli sviluppi futuri della città.
http://www.notiziariodelleassociazioni.it/news/blog/2011/02/15/110-progetti-per-un-piano-che-non-ce-quale-futuro-per-varese/